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Pastello vs Pennarello: i colori nell'arteterapia

Oggi parliamo del concetto di “tinta”, così come lo analizza nel magnifico libro Cromorama. Il confronto tra pastello e pennarello non riguarda solo la loro applicazione artistica, ma anche come questi materiali si relazionano con il concetto di “tinta” e con la capacità di controllare le emozioni durante il processo creativo. 

Il Concetto di “Tinta”: Uniformità e Controllo

Quando parliamo di “tinta”, siamo abituati a pensare a una colorazione uniforme e compatta, ma questa idea di colore uniforme è una caratteristica tipica del mondo moderno. Nel passato, i manufatti e le opere erano caratterizzati da colori disomogenei, spesso frutto dell’uso e del logoramento.

La Tinta Unita: Simbolo della Modernità

La tinta unita è frutto di una serializzazione produttiva, che ci ha abituato a considerare il colore come un’astrazione, definita dai codici numerici dei pantone. Ma perché la modernità si è affezionata ai colori uniformi? perchè associamo la tinta uniforme al pulito ed alla regolarità: in poche parole al controllo.

Il Controllo e i Materiali in Arteterapia

In arteterapia, il tema del controllo è centrale. La scelta dei materiali, che vanno dai più duri e asciutti ai più morbidi e fluidi, influisce direttamente sulla capacità della persona di gestire le proprie emozioni. I materiali più rigidi, come il pennarello, tendono a mantenere i confini e a limitare la libertà di espressione emotiva. Al contrario, materiali come il pastello offrono maggiore libertà, permettendo di sfumare e sovrapporre i pigmenti per creare un risultato meno uniforme.

Pastello vs Pennarello

Il Pennarello: Uniformità e Controllo

Il pennarello è un materiale che crea un colore uniforme, senza sfumature o possibilità di miscelazione. La sua precisione e regolarità possono risultare utili in alcune situazioni, ma in arteterapia, la sua uniformità può limitare l’espressione emozionale, poiché non permette di lavorare sulle sfumature e sulle transizioni che sono invece fondamentali nel percorso terapeutico.

Il Pastello: Espressione e Fluidità

Il pastello, pur nella sua funzione di contenimento delle emozioni, consente di sfumare, sovrapporre il colore e superare la rigidità della tinta uniforme. In arteterapia, l’uso del pastello aiuta a esplorare emozioni complesse, permettendo una maggiore fluidità espressiva. Inoltre, la possibilità di acquarellarlo aggiunge un ulteriore strato di apertura verso materiali più fluidi, che possono liberare le emozioni.

Conclusione

Da queste considerazioni scaturisce la mia riflessione. Il tema del controllo è caro in arteterapia: i materiali, dai duri e asciutti ai morbidi e fluidi, sono direttamente proporzionali al controllo esercitato dalla persona sul proprio lavoro. I materiali duri consentono di stare nei margini, di non far debordare le proprie emozioni. 

Quali materiali consentono maggiormente di stare nei margini? Pennarello e pastello, sicuramente, Ma in arteterapia l’uso del pennarello andrebbe bandito, perché produce uniformità, mentre il pastello, pur nella sua funzione di contenimento delle emozioni, mi consente di sfumare e sovrapporre il pigmento, superando l’uniformità del risultato. 

La possibilità di acquarellarlo aiuta una progressiva apertura verso materiali più fluidi, che liberano le emozioni. Il pastello va curato, temperato, mentre il pennarello scarico viene buttato, diventando metafora di tutto ciò he si getta via in questo mondo da cui ci aspettiamo materiali sempre nuovi e dal colore uniforme che sembrano non soffrire lo scorrere del tempo, mentre sono ben più transitori. Invece un pastello temperato fino all’ultimo può trasformarsi in ciondolo…