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Le Artiterapie - Centrostudiartile

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Le Artiterapie

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L'Arteterapeuta, figura riconosciuta dalla Legge 4/2013, è un professionista specializzato nell’utilizzo di uno dei linguaggi artistici (Arteterapeuta, Musicoterapeuta, Danzamovimentoterapeuta, Teatroterapeuta) nell’ambito della relazione d’aiuto. Per ottenere il titolo di Arteterapeuta è indicato un percorso formativo triennale di almeno 1200 ore.

Cosa sono le artiterapie

Uno strumento per tutti

Il ventaglio delle indicazioni per le Artiterapie è attualmente molto ampio e va dalla prevenzione del disagio in qualsiasi ambito si manifesti, alla educazione e riabilitazione, fino alla terapia intesa come cura e cambiamento.

Il Centro Studi ART.I.L.E. – Artiterapie Integrate Libere Etiche propone attività di divulgazione, formazione e ricerca nell’ambito delle Artiterapie, integrando sia le diverse discipline fra loro, sia le diverse dimensioni a cui queste afferiscono – pedagogica, psicologica, clinica, umanistica – senza separare in modo fittizio i diversi tipi di espressione artistica, e garantendo il significato profondo che il concetto di “terapia” porta con sé, e cioè di sollievo, cambiamento e crescita personale all’interno di una cornice che non rinnega in nessuna sua parte la rilevanza sanitaria delle artiterapie Le Artiterapie coniugano le diverse forme di espressione artistica (visiva, musicale, coreutica e teatrale) con la relazione d’aiuto nelle sue molteplici applicazioni.

arteterapia grafico-plastico-pittorica

Arteterapia

L’arteterapia è uno strumento per mettersi in comunicazione con se’ stessi o con gli altri attraverso il linguaggio grafico, pittorico e plastico alla scoperta della propria cifra stilistica, dove l’arteterapeuta ha il ruolo di accompagnare la persona attraverso il percorso.

Il modello polisegnico teorizzato da Achille De Gregorio utilizza l’arte come strumento per mettere in comunicazione la persona con il suo mondo interno o con gli altri. Dove la produzione artistica viene decodificata attraverso la lettura degli elementi grammaticali dell’arte stessa : spazio, colore direzione, luce, piani, linee, forme, ecc, mettendo in secondo piano la lettura di tipo psicologico.

Il Centro Studi ART.I.L.E. in riferimento alla Norma Tecnica UNI 11592, eroga il Corso di specializzazione triennale in Arteterapia di 1300 ore, comprensivo di tirocinio, supervisioni, teoria in presenza e laboratori pratici.

Propone inoltre un percorso annuale di base in Arteterapia o in Artiterapie integrate.

Servono capacità pregresse?

Chiunque desideri esplorare il proprio mondo interiore attraverso il disegno, la pittura, la scultura… è il benvenuto! Qui l’arte è intesa come libera espressione visiva, creatività senza restrizioni: il pennello o la matita diventano alleati per ridefinire i propri spazi vitali ed estendere i propri perimetri emozionali, il tratto e il colore aghi della bussola per riorientare il proprio percorso evolutivo. Ognuno di noi ha una propria “voce artistica” ed è solo stimolando la consapevolezza di sé e favorendo la crescita personale che si può rendere l'arteterapia un'esperienza accessibile e trasformativa per individui di ogni livello di esperienza artistica.

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NON SERVE SAPER STARE SULLE PUNTE, MA MUOVERSI IN PUNTA DI PIEDI

Danzamovimentoterapia

Il danzamovimentoterapeuta, come evince dalla norma UNI, è un professionista che sa utilizzare le tecniche a mediazione corporea, da quelle più strutturate (danza) passando dalla psicomotricità (movimento) relazionale fino alla libera improvvisazione. Per questo Artile prende in considerazione metodi che siano liberamente ispirati alla corporeità, senza ritenere alcun modello superiore ad altri.
I laboratori propongono il metodo Fux e la Biodanza, la psicomotricità relazionale di Lapierre e l’Espressione Corporea

Il Centro Studi ART.I.L.E. in riferimento alla Norma Tecnica UNI 11592, eroga il Corso di specializzazione triennale in Danzamovimentoterapia di 1300 ore, comprensivo di tirocinio, supervisioni, teoria in presenza e laboratori pratici.

Propone inoltre un percorso annuale di base in Danzamovimentoterapia o in Artiterapie integrate.

Servono capacità pregresse?

La danzamovimentoterapia non richiede una conoscenza tecnica approfondita o una capacità di esecuzione specifica. Al contrario, essa accoglie chiunque desideri esplorare il proprio mondo interiore attraverso il movimento corporeo spontaneo. La bellezza di questa forma di terapia risiede nella libertà espressiva e nell'opportunità di comunicare emozioni, sensazioni e pensieri senza vincoli estetici o giudizi. La danzamovimentoterapia offre un terreno neutro dove il corpo diventa linguaggio, consentendo a chiunque di intraprendere un viaggio di autoesplorazione e trasformazione, indipendentemente dal livello di esperienza nel campo della danza. In questo contesto, l'apertura alla spontaneità e all'autenticità diventa il veicolo principale per connettersi con sé stessi e con gli altri, rendendo la danzamovimentoterapia un'esperienza inclusiva e accessibile a tutti.

DAL SUONO AL SILENZIO. TUTTO È ARTE!

Musicoterapia

La World Federation of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicoterapia) ha dato nel 1996 la seguente definizione: “La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive.

La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.”

Tra i vari modelli di musicoterapia, vi è il Modello BENENZON, che propone una concezione della musicoterapia come “disciplina che utilizza il suono e il movimento per provocare effetti regressivi”. Questa premessa rivela che alla base della concezione della musicoterapia di Omar Benenzon (musicista e psicologo argentino) vi sono presupposti teorici di tipo psicoanalitico. Benenzon considera la musicoterapia una disciplina paramedica, che trova le sue basi scientifiche nell’ambito clinico e terapeutico. Il principio sostanziale del metodo (ISO) consiste nel rispecchiamento del paziente da parte dell’operatore e nella apertura di un canale di comunicazione di livello regressivo e di natura squisitamente sonora.

Il musicoterapeuta dovrà sfruttare i canali di comunicazione aperti precedentemente, dovrà elaborare un’ipotesi sull’ISO (Identità Sonora) del paziente e tentare una integrazione con la produzione sonora proposta dallo stesso.

Il metodo della Musicoterapia Recettiva Analitica, propone l’ascolto di brani musicali nell’ambito della relazione d’aiuto e della crescita personale.
 
Il brano musicale rappresenta un oggetto intermediario che permette di proiettare e veicolare aspetti di sé in modo implicito, con la possibilità di esplicitare questi aspetti a seconda della disponibilità del singolo utente, nel rispetto delle sue difese e dei sui tempi nello stabilire la relazione d’aiuto stessa.
 
Strumento di base per lavorare in questa direzione è l’analisi sonoro-musicale, che permette di oggettivare i vari aspetti del fenomeno musicale, e consente di considerare per analogia le caratteristiche individuali dello psichismo e della personalità di chi fruisce dell’intervento.

Il Centro Studi ART.I.L.E. in riferimento alla Norma Tecnica UNI 11592, eroga il Corso di specializzazione triennale in Musicoterapia di 1300 ore, comprensivo di tirocinio, supervisioni, teoria in presenza e laboratori pratici.

Propone inoltre un percorso annuale di base in Musicoterapia o in Artiterapie integrate.

Servono capacità pregresse?

La musicoterapia si distingue per la sua natura inclusiva e aperta a chiunque desideri esplorare il potere curativo della musica, senza la necessità di competenze musicali specifiche, sebbene delle competenze di base sono consigliate. Al contrario di molte forme tradizionali di apprendimento musicale, la musicoterapia si focalizza sulla relazione tra individuo e suono, incoraggiando l'espressione personale attraverso strumenti musicali, oggetto o il semplice utilizzo della voce, indipendentemente dal livello di abilità tecnica. Un prezioso strumento per il benessere emotivo e la crescita personale, capace di offrire a tutti la possibilità di trovare la propria voce nel vasto e vibrante mondo dell’espressione sonora.

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INDOSSARE MASCHERE PER NON AVERNE PIÙ​

Teatroterapia

La Tetroterapia è una visione del teatro e della sua conseguente pratica e applicazione. E’ formata dal termine teatro (dal greco luogo dove avviene la scena, guardare) e terapia (dal greco cura, rispetto), ed è su questa seconda definizione che è necessario portare l’attenzione, per non incorrere in malintesi o addirittura in manipolazioni della pratica teatrale. Il Teatro è il Teatro: da sempre uno SPAZIO neutro, sacro e protetto di manifestazione di emozioni che attraverso le azioni del corpo e l’intenzione della voce danno vita alle storie degli esseri umani. Ed è un TEMPO altro, non quotidiano, un tempo “oltre” le convenzioni e il concetto di orario (ore, minuti, secondi) strutturato e contabilizzato così come lo viviamo durante tutta la nostra esistenza. Uno SPAZIO/TEMPO in cui tutto ciò che l’attore crea esce fuori ed è “visto” dall’esterno, a distanza, e dunque nasce, muore e si trasforma in un continuo cambiamento fino alla soluzione, alla manifestazione, alla rappresentazione.

E’ la parola Terapia che dobbiamo avere chiara nella sua essenza più profonda: e cioè CURA e POSSIBILITA’ di spostamento, di trasformazione, di passaggio, di cambiamento, di evoluzione e in questa direzione di “GUARIGIONE “. Il Teatro è terapia nel suo profondo poiché ha in sé tutti i significati del termine Terapia: ma definire un percorso di Teatroterapia significa avere chiaro la necessità della PRESA IN CURA di sé e dell’altro. Significa utilizzare le pratiche teatrali per innescare un cambiamento profondo dentro di sé finalizzato alla conoscenza di noi stessi, alla scoperta dei nostri limiti e delle nostre risorse, alla sperimentazione in prima persona del significato del lavoro teatrale che è lavoro intenso della relazione Anima/Corpo, lavoro fortemente pratico e non teorico. E così avere la possibilità di dare vita a relazioni armoniche con le persone e le cose. Alla luce di tutto questo la Teatroterapia è un percorso per tutti ma certamente particolarmente importante per tutti coloro che lavorano nell’ambito della Relazione (di Cura) con l’Altro. Gli ambiti di utilizzo sono estremamente ampi e diversificati proprio per le caratteristiche sia del Teatro che della Terapia: ogni situazione di disagio fisico (handicap, malati di Alzhaimer, malati Parkinsoniani, bambini ospedalizzati etc.), psichico (pazienti psichiatrici, autismo etc.)sociale (immigrati, donne maltrattate, adolescenti a rischio etc.), ma anche nell’ambito della scuola, dell’educazione, della formazione e ovunque ci sia necessità di acquisire gli strumenti per il proprio benessere globale.

Il Centro Studi ART.I.L.E. in riferimento alla Norma Tecnica UNI 11592, eroga il Corso di specializzazione triennale in Teatroterapia di 1300 ore, comprensivo di tirocinio, supervisioni, teoria in presenza e laboratori pratici.

Propone inoltre un percorso annuale di base in Teatroterapia o in Artiterapie integrate.

Servono capacità pregresse?

La teatroterapia si concentra sulla consapevolezza del corpo, delle emozioni e delle relazioni interpersonali. Il punto di vista dell’altro è vissuto attraverso l’interpretazione del sé, favorendo un interscambio continuo di prospettiva e annichilendo ogni pregiudizio. Versatile nel suo rivolgersi al proprio io intimo, così come alla costruzione di nuove connessioni interpersonali: il palcoscenico diventa un luogo sicuro per sperimentare, giocare e scoprirsi.

Togliamoci qualche dubbio

Domande Frequenti

Se hai altre domande puoi scriverci ai recapiti seguenti o compilare il modulo e ti risponderemo appena possibile

Siamo un’Associazione di Promozione Sociale che si occupa di Artiterapie e Psicomotricità. Organizziamo numerosi eventi e corsi, nonché iniziative in collaborazione con scuole, enti, aziende e altre asociazioni.

Organizzando e gestendo molte attività abbiamo diverse modalità di iscrizione. Consulta la scheda specifica dell’attività o dell’evento per le modalità di iscrizione, o contattaci ai nostri recapiti.

Ricordiamo che per diventare arteterapeuta è necessario frequentare il percorso triennale. Al termine del quale, oltre all'abilitazione come figura professionale di arteterapeuta, potrà iscriversi al registro degli operatori del Centro Studi Artile, e collaborare con Centri diurni, residenzialità, enti scolastici che periodicamente ci inoltrano le loro richieste.
L’arteterapeuta può lavorare infatti in contesti individuali, di gruppo o aziendali, nonché al fianco di altre professionalità specialistiche delle professioni di aiuto, come psichiatri, psicologi, psicoterapeuti e medici.

Due cose fondamentalmente: che i nostri corsi rispecchiano ovviamente un livello qualitativo tale da poter essere considerati validi dal Ministero per l’Istruzione e il Merito.

Inoltre significa che i nostri corsi sono validi per la formazione obbligatoria annuale degli insegnanti ed è possibile il pagamento tramite Carta del Docente.

Per fortuna no! In seguito alla pandemia il mondo ha (ri)scoperto l’esigenza di prendersi cura anche della propria mente oltre che del proprio corpo. Come una palestra o una buona camminata, la nostra proposta in arteterapia si affianca a quella di altre scuole per comprendere alcune dinamiche e poterle applicare sia nella propria vita che nel proprio lavoro.
Quello che ci differenzia da altre proposte è il fatto che i nostri insegnamenti si basano sullo sviluppo di competenze psicologiche, tecniche, teorico-pratiche: dunque una formazione con una solida base scientifica dietro!
Inoltre il nostro processo di apprendimento è legato “all’esperienza sul campo” e alla supervisione di gruppo, così da facilitare l’apprendimento della metodologia.