Una persona entra in una stanza. Il suo sguardo è attratto da un vecchio bancone da falegname, sotto una grande finestra, che si affaccia su un piccolo giardino. Sul bancone ci sono fogli di diversa grandezza, spessore e colore. E poi materiali per disegnare, colorare, dipingere: pastelli a secco, pastelli ad olio, gessi, carboncini. Tutti raccolti nei loro barattoli, con tutte le loro sfumature. E poi acquerelli dai colori sfumati ed evocativi e tempere dai colori forti e incisivi. Pennelli di ogni forma. Scatolette di brillantini, carta crespa, ritagli di stoffa, riviste, cartoncini colorati. A terra un blocco di creta accuratamente rivestito di pellicola.
Quella persona è entrata in un atelier di arteterapia.
Che cos’è un atelier di arteterapia?
È un laboratorio dell’anima, dove si va per aprire un dialogo con se stessi, fatto di immagini.
E’ un luogo di meraviglia: dove la meraviglia è data dai colori, dai materiali diversi che vi si trovano, lì ad aspettare di essere conosciuti e vissuti.
E’ un luogo di avventura: chi varca la soglia inizia il proprio “viaggio dell’eroe”, accettando la chiamata ad un percorso che porta nelle memorie, nelle emozioni, dove incontrerà ostacoli e dove supererà prove. Da dove riemergerà portando con sè il proprio tesoro. Ogni tappa un disegno, un oggetto prodotto, che è qualcosa di completamente nuovo ma che contiene in sè tracce di passato, esperienza presente e potenziale di trasformazione. E che trasformerà la narrazione di sè.